Oggi, Fontanelle è un agriturismo sul mare a pochi chilometri da Otranto, sul litorale nord, a due passi da una spiaggia da sogno, la rinomata Baia dei Turchi, in un contesto di autentica campagna, in cui da generazioni si coltivano ulivi, cereali, frutta e verdura.
Siamo nati lentamente, un passo alla volta, su una strada in cui molti ci hanno accompagnato, a volte prendendoci per mano, altre volte guardandoci dall'alto; oppure, semplicemente, camminando al nostro fianco.
Se avete qualche minuto, sedetevi e rilassatevi: state per ascoltare una storia, la nostra.
La Storia
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1900
Dobbiamo spostare le lancette agli anni inizi del Novecento, quando Otranto cambiava forma, e quella di Alimini, che, come dimostra il nome greco limèn, era solo una palude, viene bonificata e diventa una zona florida di bosco e macchia mediterranea. I piccoli pini, piantati per ordine del governo dai contadini locali, crescono odorosi e solidi mentre alle loro spalle, da sempre, battono le onde del Canale d'Otranto.
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1920
In un punto del litorale, dove il mirto e il lentisco, abbarbicati sulla roccia, abbracciano la sabbia bianca, lì la leggenda racconta che sbarcarono i turchi, nel lontano 1480, pronti a conquistare una cittadina che da sempre era inerme, pacifica, bellissima. Quella spiaggia si chiama, ancora oggi, "Baia dei Turchi", ed è amata, rispettata, protetta.
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1950
Ma dopo il mare, e dopo la pineta, alla fine c'è la campagna: ettari su ettari di terra ancora incolta, che aspetta di essere scoperta, adottata, coltivata con amore. Ci pensano i tanti contadini di Otranto, a cui la Riforma Fondiaria, negli anni Cinquanta, assegna una casa colonica con un podere annesso. Un piccolo aratro, un cavallo o un asinello, una stalla e una zappa sono le dotazioni di questi uomini e donne che non hanno nulla da perdere, e piegano le loro schiene per portare alla luce quella terra che, sotto le pietre, potrà dare tanti frutti.
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1982
Mio nonno Ottavio ci lascia troppo presto, e mio padre, Mario, sceglie di seguire la sua strada lasciata a metà. Adotta e coltiva con amore, per trent'anni, quella terra che sotto le sue mani è versatile, friabile, florida. Produce grano e ortaggi, frutta e verdura, si specializza nella coltura della vite e della barbatella; è intelligente e guarda lontano. Nel 1982 nasce, insieme a me, una piccola pineta, che papà sogna di trasformare in campeggio, e che tanta ombra ha poi regalato a centinaia di persone che negli anni l'hanno attraversata. Nel 1998, sotto il sole di giugno, papà pianta mille alberi di ulivo, che oggi sono ancora piccoli, e sono orfani di lui.
A questo punto mi torna in mente il passo di una poesia di Hikmet:"La vita non è uno scherzo,
prendila sul serio.
Ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio,
pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli,
ma perché non crederai alla morte,
pur temendola". -
2001
Mia madre, Maddalena, è una donna che sa cosa significhi l'amore, e non demorde, anche se potrebbe. Insieme con lei e con mia sorella Silvia, nel 2001 iniziamo a ri-costruire questo sogno, che "era di uno, ed è diventato di molti". Pietra su pietra, passo dopo passo, sorridendo a dispetto del dolore, stringendo i denti per un'idea, la mia famiglia mi ha accompagnata fin qui. A ciascuno, io devo qualcosa. E se è vero che "chi getta semi al vento farà fiorire il cielo", il mio cielo è ora una primavera in festa.
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Oggi
Questa storia continua, e continua con me, che raccolgo con gioia tutta questa eredità e ne faccio il mio baluardo. Prendo questa terra, e giorno dopo giorno la sento più mia.
Ma voi, se vorrete, potrete sentirla anche un po' vostra.